Nel bel mezzo del Parco Nazionale Cilento e Vallo di Diano, Controne è un piccolo paese della Provincia di Salerno, una fascia di terra che costeggia il massiccio degli Alburni. E soprattutto è unico produttore di quello che è diventato uno dei baluardi culinari della nostra Regione.
L’ecotipo del “fagiolo bianco di Controne” si fregia del marchio Doc ed ha richiesto quello del marchio IGP. Rientra inoltre tra le produzioni tipiche che Slow Food ha inserito nell’elenco delle specialità italiane da preservare.
Quello che rende veramente eccezionale questo prodotto è sia la roccia, che estendendosi sotto i terreni di Controne, rende questi suoli freschi e fertili, donando a questa specie di legume una buccia sottile e una maggiore facilità di cottura. Ma anche l’acqua proveniente dalle tante sorgenti alimentate dalle falde acquifere dei Monti Alburni.
Un fagiolo dai semi bianchissimi, di forma tondeggiante, senza macchie e né occhi. Presenta una buccia sottile, quasi impalpabile, che gli conferisce grandissima digeribilità.
Si definisce “tardivo” poiché si semina tra la prima e la seconda decade di luglio e lo si raccoglie solo a Novembre, quando l’intera comunità contronese si riunisce per la tradizionale sagra, quest’anno prevista per il 24 e il 25 di novembre. In quest’occasione si avrà la possibilità di assaggiare i piatti della tradizione, il tozzetto, una fresella condita con fagioli lessi e olio extravergine o le più comuni làgane, strisce di pasta larghe e senza uovo.
Negli ultimi anni la necessità di chiunque si adoperi alla coltivazione di questo splendido prodotto, di unirsi in un’associazione “Produttori Fagiolo di Controne” con l’obiettivo di preservare questo meraviglioso ingrediente, sempre più unico e ricercato.
Sul nostro portale abbiamo selezionato per voi il “Fagiolo di Controne” prodotto dall’Azienda Agricola Ferrante. Se passate da quelle parti vi consigliamo vivamente di visitare questa straordinaria azienda a conduzione familiare, il sig. Ferrante saprà svelarvi tutti i segreti di questa eccellenza culinaria.
Emiliano Nivelli