
5 falsi miti sulla mozzarella di Bufala
Il mondo della mozzarella di Bufala è pieno di leggende e convinzioni che si tramandano da generazioni.
Oggi vogliamo fare chiarezza una volta per tutte, sfatando i 5 falsi miti più diffusi sulla regina dei formaggi freschi. Perché quando si tratta della nostra amata mozzarella di Bufala campana CasaBufala, ogni dettaglio fa la differenza tra un'esperienza gustativa memorabile e... beh, un'occasione sprecata.
MITO #1: La mozzarella di Bufala va conservata in frigorifero
Questo è probabilmente il falso mito che più fa "imbufalire" i veri esperti.
La mozzarella di Bufala deve essere consumata a una temperatura di circa 18-20°C.
Immagina di mordere una mozzarella appena tolta dal frigo: la sua pasta si presenta gommosa, il sapore risulta attutito e quella magica cremosità che dovrebbe esplodere in bocca... sparisce completamente.
Come fare allora? Per gli specialisti della sicurezza alimentare, la mozzarella di Bufala va conservata a temperatura ambiente (18-25°) e può rimanere così per qualche giorno dalla sua produzione senza alcun rischio di contaminazione.
Solo in estate, quando le temperature salgono troppo, puoi utilizzare il frigo, ma ricorda: lasciala almeno 30 minuti a temperatura ambiente prima di servirla, o immergila nella sua confezione per 5 minuti in acqua tiepida. Il risultato? Il sapore tornerà a regime!
MITO #2: La mozzarella di Bufala deve essere consumata lo stesso giorno di produzione
Questo è uno dei miti più limitanti sulla nostra regina dei formaggi: la mozzarella di Bufala può essere gustata anche nei primi giorni dopo la produzione, grazie ai quali spesso acquista anche maggior gusto e compattezza.
Il segreto sta nella corretta conservazione: mantenerla immersa nel suo siero naturale, a temperatura ambiente (18-25°C), al riparo dalla luce diretta. In questo modo può conservarsi perfettamente per 2-3 giorni.
Un’altro fattore che influenza molto la conservazione è la pezzatura del prodotto: una mozzarella classica da 500g sarà deliziosa anche due o tre giorni dopo, mentre le ciliegine o i nodini tendono a deteriorarsi prima.
MITO #3: La mozzarella di Bufala fa ingrassare e ha troppo colesterolo
Preparati a rivedere le tue convinzioni! La mozzarella di Bufala ha un apporto energetico di 288 kcal per 100 grammi, non molto diverso dal fior di latte (250 kcal), e contiene solo 56 milligrammi di colesterolo per 100g.
Per darti un'idea: il contenuto di colesterolo è comunque inferiore a quello presente nella carne e nelle uova. Inoltre, la mozzarella di Bufala è ricca di micronutrienti preziosi come calcio, zinco, Vitamina E, niacina e vitamina B12.
Non è un caso che sia immancabile nella dieta di tantissimi atleti di fama mondiale, dai calciatori Messi e Boateng fino al tennista Roger Federer. Le proteine ad alto valore biologico che contiene sono fondamentali per chi pratica sport!
MITO #4: Chi è lievemente intollerante al lattosio non può mangiarla
Falso! La mozzarella di Bufala campana ha un contenuto di lattosio molto basso, tra lo 0,3 e lo 0,4%.
Anche se per essere considerato lactose free, un alimento deve contenere meno dello 0.1% di lattosio, molte persone con intolleranza lieve riescono a digerirla senza problemi. Il segreto sta nel processo di lavorazione e nella presenza di fermenti lattici naturali: grazie a questi due elementi si riduce naturalmente il contenuto di lattosio, rendendo questo formaggio più digeribile di quanto potresti pensare.
Ovviamente, se hai un'intolleranza severa, consulta sempre il tuo medico o opta per le versioni lactose-free certificate.
MITO #5: La mozzarella di Bufala si taglia con il coltello
Un errore che commettono anche i ristoranti più eleganti: la mozzarella di Bufala non andrebbe mai tagliata con il coltello, ma gustata a morsi!
Il motivo è scientifico: la pasta della mozzarella di Bufala ha una struttura spugnosa in grado di incamerare l'umidità del siero, che viene rilasciata durante la masticazione. Tagliandola con il coltello si causa non solo la fuoriuscita prematura del latte, ma anche la perdita di quella caratteristica cremosità che la rende unica.
Se proprio devi tagliarla per una ricetta, usa un coltello con lama sottile e affilatissima, facendo movimenti decisi senza "strappare" la pasta.
E per un’esperienza gustativa più autentica? Un bel morso deciso è la strada giusta!
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